Szun Waves: un ritorno sulla terra
Quattro anni dopo l’uscita del secondo album New Hymn To Freedom, il trio formato dai veterani Luke Abbott, Luke Wyllie (Portico Quartet) e Laurence Pike (PVT, Triosk, Liars) è tornato con un nuovo sensazionale album.
Pubblicato per The Leaf Label, Earth Patterns è un album più ragionato e meno immediato dei suoi predecessori, che parla del cambiamento climatico e dei disastri ecologici attraverso sette paesaggi sonori dai toni free jazz, psichedelici e ambient.
Il risultato è un disco in grado di convincere fin da subito, a partire dalle prime note di Exploding Upwards, un inizio ricercato che sboccia lentamente a partire dall’ingresso del sax di Wyllie. Mentre i sintetizzatori e la batteria vengono combinati per creare una texture struggente, il sassofono introduce un approccio più improvvisato, libero di muoversi con agilità, fungendo da collante tra le parti sintetiche e quelle organiche.
Con New Universe il trio spinge sui ritmi tribali lasciando al sax il compito di creare uno stato meditativo. Un flusso ipnotico illuminato dalle progressioni dei sintetizzatori che fanno della seconda traccia un brano ballabile e dinamico.
In Garden il suono del sassofono diventa tremolante mentre i sintetizzatori si arricchiscono di influenze cosmiche esplorando così nuovi territori. Nel brano confluiscono così jazz, elettronica e new age con le melodie del sax che tagliano i fraseggi degli altri due strumenti.
Nei nove minuti di Be A Pattern For The World il trio riesce a legare il jazz con la psichedelica, connettendo l’ascoltatore con i ritmi dell’universo. Le melodie avvolgenti del sassofono spalleggiate dalle eleganti soluzioni jazz della batteria incontrano le sinuose onde psichiche delle tastiere dando vita ad un linguaggio unico nel suo genere.
Earth Patterns è un’opera splendidamente realizzata, i Szun Waves riescono ad ogni disco ad alzare l’asticella. Quest’ultimo album grazie alle strutture dei brani più solide e ad una affascinante fusione di generi si rivela il migliore realizzato finora dal trio.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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