La terapia a colori di T. Gowdy
Esce per Constellation RecordsTherapy With Colour il nuovo album del produttore e sound artist T. Gowdy. Il terzo album del musicista canadese nasce dai suoi esperimenti con la Nova Pro 100 Light e Sound Mind Machine, tra i più noti dispositivi d’intelligenza artificiale rilasciati per la prima volta alla fine degli anni ’90. Il risultato è un’elettronica mentale, un sound monolitico, attraverso il quale nelle cinque tracce proposte, Gowdy esplora la correzione degli errori comportamentali, ossia il processo di debiasing, e l’eteronormatività all’interno delle relazioni familiari. Quello che ne concerne è un lavoro complesso, tra ambient, new age ed elettronica frastagliata, sicuramente figlia della scuola degli Autechre, come nella titletrack dalla struttura amorfa e mutabile.
È il ritmo diTherapy With Colour che scandisce lo scorrere del suo flusso,lento e inesorabilmente ipnotico, un fluttuare di particelle sonore che contribuiscono a delineare un’atmosfera estatica.
Nella terza traccia, Up CTRL, c’è una maggiore esplorazione ritmica con le frequenze pulsanti che riprendono le onde cerebrali, una produzione che vira in ambito techno con Gowdy che spinge ad espandere il suo universo sonoro in nuove direzioni.
No Wave II è una traccia instabile, droni atmosferici sono messi a dura prova, tanto che il musicista li destruttura, li scompone insieme ai pattern ritmici fino a ottenere sul finale della traccia uno stato ansiogeno che fa da collegamento all’ultima produzione Excavating Air. Un ambient avanguardista roboante, un caos controllato tra toni sintetici e glitch che vanno svanendo verso suoni liquidi.
Therapy With Colour è un album decisamente contemporaneo e altamente coinvolgente. Le teorie della sincronizzazione delle onde cerebrali della “Mind Machine” vengono sviluppate in ognuna delle cinque tracce in maniera differente e, sebbene le atmosfere siano diverse tra loro, il disco costituisce un flusso profondo e coeso.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti