Tamar Aphek, la dea del rock d’Israele
Israel’s guitar goddess
Tamar Aphek è riconosciuta come una delle più promettenti voci del rock contemporaneo della scena israeliana e lo conferma il fatto che qualcuno l’ha definite una versa e propria dea della chitarra d’Israele.
Insomma, una divinità a tutti gli effetti che, come tale, viene venerata non solo dal luogo in cui il suo culto ha avuto inizio. Pronta per un tour internazionale in Europa e negli Stati Uniti, presenta, in uscita il 29 gennaio 2021, All Bets Are Off, disco edito da EXAG’Records in Europa e da Kill Rock Stars in Inghilterra e USA.
La cantautrice e musicista israeliana mette in connessione varie epoche musicali, desiderio preannunciato, si direbbe, dalla copertina dell’album. La Aphek infatti ,rossetto rosso e occhi nudi, tiene un telefono vintage all’orecchio che, però, appare moderno rispetto a quello che stile anni ’20 dell’uomo alle sue spalle.
Tamar Aphek, in prima persona, dichiara di avere intenzione di scrivere alla Johnny Cash, ma di aver incontrato il ritmo di Max Roach e della tradizione etiope, per un disco senza fissa dimora nel tempo.
Un processo creativo che non si sintetizza facilmente, anche perché il risultato è sicuramente rock, come spirito, come struttura musicale, ma c’è anche molta improvvisazione, tanto quanto c’è molto studio e ricerca di suoni ed effetti elettronici.
In un concept album come All Bets Are Off si ripercorre quel ciclo infinito che dal buio ci porta alla luce e via così, idea che muove le sonorità del disco e I suoi testi. Dalla desolazione di un brano come Russian Winter si passa all’intimità di All I Know, passando per la sensualità di Too Much Information e ci si perde nella realtà sospesa di As Time Goes By.
Insieme alla sua band, Uri Kuther al basso e Yuval Garin alla batteria, Tamar Aphek ha creato un’atmosfera onirica e reale allo stesso tempo, in cui si incontrano desiderio e paura, in una combinazione interessante e sicuramente molto riock!
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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