Trovare la pace nella musica di Taz Modi
Il 29 marzo segna la data d’esordio del pianista e compositore Taz Modi.
Reclaimed Goods è un album elegante che arriva per Taz dopo anni di esperienza come pianista nei Submotion Orchestra e del trombettista jazz Matthew Halsall & The Gondwana Orchestra.
In questo disco, uscito per Reclaimed Records, Taz è affiancato da Natalie Purton al violino e alla viola, Liz Hanks e Margit van der Zwan ai violoncelli e Seb Hankins e Jon Scott dietro le pelli.
Come lo stesso Modi ha raccontato, Reclaimed Goods è stato ispirato dal film di Alan Clarke Penda’s Fen nel quale il protagonista, il giovane Stephen, attraverso l’incontro con angeli, demoni e le antiche potenze pagane della Madreterra inglese si ribella contro il mondo moderno e il cammino iniziatico. Non solo, anche il libro di George Monbiot Feral e Waterland di Graham Swift sono tra le tante fonti di ispirazione del disco.
Quello che subito emerge dalle composizioni moderne del pianista è il senso di calma e riflessione che crea la sua musica, in contrapposizione con i tumulti politici ed ecologici che ci ritroviamo a vivere oggi.
Le dodici composizioni sono figlie della musica classica o di compositori attuali come Ludovico Einaudi (Libra e Rewilder ne sono un esempio su tutte); momenti in cui il piano dialoga con gli archi in maniera soave e delicata come accade nella title track. Non mancano composizioni emotivamente forti dove le stringhe elettroniche e le basi ritmiche servono a risaltare l’attore principale del disco, il pianoforte (Time To Practise, Ethical Tourist, Every Saint Has A Past)
Reclaimed Goods è un album dalla fragile bellezza, disarmante e delicato, da lasciare senza fiato. Non di certo un lavoro che spicca per innovazione, ma a Taz Modiva va il merito di saper impressionare nel toccare le corde dell’animo, accarezzarle e mettere in una condizione di quiete, il tutto esplorando le diverse possibilità che può regalare uno strumento come il pianoforte.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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