Il ritorno del caos
Dopo 22 anni da Tactics for Evolution, Graham Cunnington e Paul Jamrozy ritornano in pista a suon di industrial.
Lo storico gruppo britannico Test Dept ha pubblicato, via One Little Indian, il nuovo album Disturbance, registrato ad Hackney presso i Flesh & Bone Studios.
Così Cunnington spiega il nome del disco: “Il caos che stiamo vivendo ora è incredibile, da qui arriva il titolo. È estremamente disturbante”.
L’incendiario sound che da sempre accompagna i Test Department si manifesta anche in questo nuovo lavoro, suoni apocalittici e viscerali per un disco che subito fa capolinea nel passato e ruggisce al futuro, attraverso otto pezzi crudi e con nuovi elementi quali basso e batteria.
Full Spectrum Dominance parla della “guerra perpetua nella quale ci troviamo, dall’Iraq all’Afghanistan alla Siria”, un suono cupo e infernale ottenuto dalle batterie martellanti, opera del nuovo collaboratore Zel Kaute, mischiate con voci campionate e parti rumoristiche. Jamrozy definisce questo sound “chaotic freedom”.
La terza traccia, Speak Truth To Power, è violenta e metallica, parla della ferocia del capitalismo e lo fa con la grandezza sinfonica degli archi, con esplosioni di tastiere e percussioni disturbanti e metalliche.
Il primo singolo, Landlord, prende elementi techno e li mischia con synth acidi e violenti rullanti. Il tutto viene contornato da urla violente, è così che il caos è servito.
Chiude l’album Debris, un brano mantrico e delicato, una voce sussurra “Destroy The Past, Destroy The Past” poggiandosi sul dolce piano in contrasto con tutto l’album.
Guidati dalle parole del poeta e scrittore teatrale Bertold Brecht “L’Arte non è uno specchio che riflette la realtà, ma un martello che le dà forma”, i Test Dept risultato un gradito ritorno.
Disturbance, inoltre, si arricchisce di un artwork imponente, opera del nuovo visual director del gruppo David Altweger, pieno d’immagini potenti e temi rivoluzionari che comprendono l’estetica dei loro primi lavori.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti