Testing Vault: storie di vivi, morti, dormienti e insonni
Daniele Santagiuliana è un artista versatile ed eclettico, polistrumentista e pittore capace di passare facilmente dall’ambientall’industrial e dal noise ad album di solo voce e chitarra, esplorando la musica in ogni suo differente linguaggio.
Testing Vault è il suo progetto più noto, quello dalle atmosfere malsane, musica d’avanguardia dalle tinte cupe e dai rumori concreti carica di elementi letterari e cinematografici.
Dedicato a John Murphy ed a Zoe De Witt,The Living, The Dead, The Sleepers and The Insomniacs è il suo ultimo album pubblicato il 20 marzo 2022 dalla svizzera EEEE. Un viaggio notturno in cui i campionamenti e le sonorità spezzate vengono raccolte e rimesse assieme formando un mondo sonoro cupo ed estatico.
Un suono carico di sconforto quello di Fingers are the teeth of limbs tipico della poetica di Testing Vault, droni monolitici si aggrovigliano con respiri elettronici e feedback metallici creando un flusso intenso e spettrale.
Nella title track la stratificazione di impulsi sonori, percussioni tribali e intensi droni formano un’imponente architettura sonora: Santagiuliana parte da un raga indiano, lo scompone ricomponendo l’archetipo attraverso un suono lento e agonizzante, ripetizioni ossessive avvolte in un’atmosfera rarefatta.
Selecting a ghost è un solenne requiem, una raffica di droni oscuri e pulsazioni metalliche, una trama industriale sulla quale si poggia la voce recitata per un episodio che abbraccia una certa avanguardia di matrice teatrale. Loop ansiogeni per Repeating the falling sequence, la sesta traccia è una sequenza stridente di ritmiche industriali e droni dark-ambient per uno dei momenti più ansiogeni di The Living, The Dead, The Sleepers and The Insomniacs.
Testing Vault mette insieme una raccolta di canzoni criptiche, un’opera tra dark-ambient e post-industrial di espressionismo sonoro nutrita da rumori e suono-silenzio, testimonianza di un periodo storico soffocante e controverso.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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