Tettix Hexer e la sua elettronica esplosiva e accattivante
Pubblicato in digitale il 27 marzo 2020 dalle etichette danesi Janushoved e The Big Oil Recording Company, The Great Vague del producer e sound designer Tettix Hexer è uscito in vinile il 6 novembre 2020 per The Big Oil Recording Company e Third Coming.
Un viaggio sonoro diviso in otto tracce che porta l’ascoltatore ad esplorare il lato emozionale di una musica che mischia elettronica d’avanguardia, shoegaze e sperimentazione.
In apertura siamo accolti dai suoni ipermoderni e malinconici della title track: otto minuti di pura euforia sintetica divisi in due parti, i suoni estatici della prima parte fanno spazio agli oscillatori e i delay della restante parte. Un flusso sonoro nel quale i synth giocano a riprodurre la voce umana. Decisamente un biglietto da visita esplosivo e accattivante.
Segue la scoppiettante e surrealeVenhændelse, un equilibrio perfetto tra abilità melodica e sperimentazione avant-garde.World Mouth mescola glitch destrutturati con una ritmica ipnotica, assimilando le lezioni dei maestri Autechre e Boards of Canada. Introdotto da un arpeggiatore spaziale, Immutable Interior Design è una composizione frizzante e in perenne mutamento accompagnata da voci campionate. Posta in chiusura del disco, PrayStation arriva l’ultima bordata digitale in bilico tra atmosfere lente, suoni spaziali, glitch e ritmiche irregolari. Un centrifugato di potenza che lascia l’ascoltatore tra lo sbalordito e il tramortito.
Se cercate un disco di musica elettronica sofisticata e lucente, allora The Great Vague fa al caso vostro. Il produttore danese si conferma uno tra i nomi più ispirati del momento, rilasciando un lavoro maturo, proiettato verso il futuro, nel quale breakbeat sconnessi incontrano uno shoegaze destrutturato. Tettix Hexer ha preso elementi diversi derivanti dalle sue influenze musicali, li ha masticati, digeriti per poi rielaborarli in maniera personale, il risultato è qualcosa di sorprendente e ben realizzato.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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