The Ballroom Thieves: made in USA
Nuovo disco per i bostoniani The Ballroom Thieves: Unlovely, questo il titolo di un lavoro che comprende circa quaranta minuti di musica distribuiti negli undici pezzi dell’album, è uscito il 14 Febbraio u.s. per Nettwerk Music.
Mai più giusto il nome del gruppo: i The Ballroom Thieves (I ladri del salone da ballo) saccheggiano a piene mani il repertorio tradizionale americano e reimpiegano ciò di cui (del tutto opportunamente per la nostra gioia) si sono appropriati aggiungendo ad esso il soffio delle più recenti tendenze della musica d’oltreoceano.
Martin Earley (voce e chitarra), Devin Mauch (voce e percussioni) e Calin “Callie” Peters (voce, violoncello e basso) sono i componenti del gruppo del Massachusetts che si affianca ad artisti come Josh Ritter, The Avett Brothers, The Ghost of Paul Revere, Bon Iver in un ipotetico orizzonte “Americano”.
Musica davvero godibile e stimolante, quella del trio, che dicono di se stessi che le canzoni che scrivono riguardano le cose importanti per loro, come l’inadeguato stato del mondo. In un mondo ideale, dichiarano, non avremmo mai scritto un album politico! Sotto il profilo più strettamente musicale la musica dei Thieves fa largo uso della melodia ma si distingue da quella di altri attuali protagonisti della scena americana perché in modo particolarmente pregnante sembra affondare le proprie radici in quel genere variegato di canzoni che si ascoltavano appunto nelle ballrooms americane grossomodo nella seconda metà degli anni Cinquanta.
Riecheggiano anche gli Everly Brothers e Buddy Holly, queste nostalgiche songs. Country folk, rockabilly, spruzzate di gospel e R&B’s, Rock tout court. Credo che agli amanti della musica Usa canzoni come Unlovely, Tenebrist, Don’t Wanna Dance, Pendulum e così via, questo disco piacerà molto.
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