The Big YES!: l’unione fa la forza
Anna Högberg (sassofono), Maria Bertel (trombone), Christian Meaas Svendsen (basso) e Ole Mofjell (batteria), sono i The Big YES!
Il nuovo supergruppo proveniente dalla Scandiavia ha rilasciato il 23 Agosto l’omonimo album di debutto attraverso la Nakama Records. Da diversi decenni la scena musicale scandinava sta dimostrando di essere un terreno musicale particolarmente fertile riuscendo a portare avanti a livello internazionale i propri frutti artistici.
I Big YES! non fanno ovviamente eccezione e portano avanti la prosperosa tradizione dell’eccitante collaborazione che vige tra i diversi artisti dei paesi della Scandinavia. Tutto inizia da un team creato in primo tempo dalla sassofonista svedese e la danese Maria Bertel al trombone che hanno poi trovato il supporto degli altri due musicisti.
L’album è stato registrato in uno studio svedese durante un tour iniziato nei primi mesi del 2019. Lo scopo è quello di catturare l’energetica sinergia di quattro singole melodie armoniche combinate perfettamente all’unisono in un tutt’uno musicalmente calibrato alla perfezione. L’unica traccia presente, dal titolo Kalmar Union, è un riferimento storico all’unione tra Danimarca, Svezia e Norvegia. Un flusso libero di musica dinamica che si libera attraverso uno stampo ben noto ma comunque con successo. La musica è democratica come la Scandinavia, pericolosa come la Corea Del Nord e intransigente come la vecchia URSS. Proprio perché è in grado di cancellare i confini per chi è disposto ad ascoltare diamo ai Big YES un grande sì.
L’ascolto di band strumentali è un’esperienza completamente diversa rispetto ad altri generi, forse perché a volte ci si aspetta di ascoltare principalmente musica di qualità. I Big YES! non deludono da questo punto di vista perché nella trascrizione del repertorio tutto va bene; capita spesso che questo stile tenda a diventare una sorta di pot-pourri di qualità variabile ma questa band appartiene ad una gamma di buona qualità.
Mi chiamo Elena, sono una studentessa dell’Università di Bologna da sempre appassionata di musica. Da quando mi sono trasferita ho iniziato a frequentare il Covo Club diventando quasi un membro onorario e ciò mi ha dato la possibilità di conoscere nuove band e approfondire il mio interesse verso quelle che ascolto da sempre. Principalmente interessata di indie/britpop, shoegaze/dreampop e cresciuta con gli Arctic Monkeys sono stata a numerosi concerti, dai “big names” come Kasabian, Libertines, Black Keys, Paolo Nutini, Florence + The Machine, The Wombats, Biffy Clyro, Pixies, Queens Of The Stone Age, passando per gli italiani Verdena, Giorgio Poi, Colombre, Dunk, Baustelle fino ai festival locali come “Beaches Brew” e “Handmade”.
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