Un mix vincente
Il nuovo disco dei tedeschi The Doghunters (sono di casa a Colonia) si intitola Splitter Phaser Naked e include dodici brani per un totale di ascolto musicale pari a circa quarantacinque minuti complessivi.
I membri di questo interessante gruppo di giovanissimi musicisti (ma attenzione, stanno insieme da un decennio e sono piuttosto affiatati) sono Max/ Micky Fingers (voce), Stefan Schnittlauch Steve (chitara), Markus/ Marquito Ferrero (chitarra), Clemens/ Miami Vince (basso), Paul/Van Heuß (batteria); ad essi si aggiungono Niklas Muller al sassofono, Stud e Tatjana Jansen ai cori e Julian Heckmeck Heck alle percussioni.
I Doghunters sui social definiscono la loro musica Rock/Alternative/Punk/Garage/ Funk/Jah Punk, che è definizione forse un pò troppo articolata ma tutto sommato attendibile ed anzi corrispondente alla realtà di fatto.
In effetti la musica della band del Nord Westfalia va a pescare negli anni sessanta tutte quelle atmosfere, suggestioni e invenzioni musicali che in un tempo successivo faranno da ingredienti di base al punk e alla new wave in generale. Si parlava prima della giovane età dei musicisti; stupisce che i The Doghunters siano capaci di farsi così padroni di una musica che non hanno visto nascere e che non hanno “respirato” nel pieno del suo dilagare ma che ugualmente conoscono fin nel profondo.
L’ album, uscito il 6 dicembre u.s. per Tonzonen Records (distribuzione Bertus) nei tre formati CD, Long playing e in versione digitale, appare dunque come un amalgama di suoni (e anche di melodie) già conosciuti ma, a giudicare dal gusto corrente e dalla frequenza con cui nella musica dei nostri giorni essi vengono impiegati e reimpiegati (si consideri ad esempio la tendenza della band a riproporre tutte quelle sonorità che mostrano di essere affini alla psichedelia) anche nell’attuale sempre ‘a la page.
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