The Lovecraft Sextet: un tuffo nel meraviglioso mondo dei B-Movies
Dopo l’ottimo debutto con In Memoriam, Jason Köhnen del Kilimanjaro Darkjazz Ensemble torna con le ambientazioni cupe e profonde del suo nuovo progetto, i The Lovecraft Sextet. Nights Of Lust è il secondo capitolo firmato da Köhnen, sei tracce ispirate alle colonne sonore di John Carpenter e Angelo Badalamenti nelle quali il dark jazz si fonde con il synthwave creando una miscela unica e seducente.
Nights Of Lust si tuffa nel meraviglioso mondo dei B-Movies e dei film di angoscia adolescenzialedegli anni ’80 riprendendone le atmosfere, ricreando una sensazione di trasporto e galleggiamento attraverso le sette tracce di questo nuovo full lenght.
In apertura i suoni lenti ed enigmatici di Darkness si mischiano con una batteria decisa, elemento cardine dell’architettura del brano insieme ai loop elettronici e all’organo. Con l’ingresso della voce i toni si fanno suadenti,trasformando la tensione in un tessuto morbido.
In Embrace the Void il sassofono con le sue note calde e il freddo tappeto di sintetizzatori vengono legati dai toni sensuali della voce avvolta sempre da un certo alone di mistero.
Absolution è una strumentale jazz, una intricata tessitura basata su suoni nitidi, una melodia avvolgente trasportata dalle note di un flusso sinuoso. Sax, batteria e sintetizzatori ci conducono in un luogo misterioso, impegnati nell’esplorazioni di profonde sequenze.
In Fade to Grey il jazz incontra il synthwave: la voce velata si sposa con i passaggi della batteria e del sax su uno sfondo di sintetizzatori oscuri.
Siamo di fronte ad un’opera a cui non è possibile approcciarsi con leggerezza e superficialità, Nights Of Lust segna la maturità dei The Lovecraft Sextet, un progetto in grado di mischiare atmosfere cupe e suoni caldi di derivazione jazz immersi in un mondo cinematografico, ne viene fuori un album dalla fragranza inebriante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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