Nostalgia’s Glass: il nuovo percorso degli Underground Youth
Per capire al meglio il percorso musicale ultradecennale degli Underground Youth è necessario prendere in considerazione gli ultimi due album, Montage Images of Lust and Fear (2019) e The Falling (2021). Il primo, forse il loro lavoro più maturo, è una perfetta sintesi tra istanze psichedeliche e post-punk dagli alti connotati gotici; il secondo, un improvviso ripiegamento verso sonorità neofolk e gothic country à la 16 Horsepower, focalizzandosi su influenze musicali che fino a quel momento non erano mai emerse completamente.
C’è dunque una certa curiosità per il nuovo Nostalgia’s Glass, in uscita il 18 agosto 2023 per Fuzz Club, che a questo punto segna da spartiacque nella carriera degli inglesi di stanza a Berlino. I primi due pezzi, Emile e il singolo I Thought I Understood, in un certo senso rispondono immediatamente alla domanda: le chitarre tornano a prendere la scena, le ballate folk restano parzialmente in ombra ma permane quell’atmosfera ancestrale e primigenia presente nei brani di The Falling.
La vocalità teatrale e grave del frontman Craig Dyer, in questo disco più Dave Gahan che mai, continua ad essere uno dei punti di forza del gruppo, che accompagna e risalta le sue interpretazioni, come dimostra il tappeto sonoro a metà fra jangle e psichedelia di Finite As It Is.
Frame of Obsession segna il ritorno alle ballate acustiche e spettrali del disco precedente, ma in questo caso funge da ponte con la seconda parte del disco, quasi come se fosse un momentaneo e parziale commiato.
Un ruolo che assume anche Epilogue, posta in chiusura, prima della quale spiccano le malinconie eteree della title-track e soprattutto i cori dell’incalzante The Allure of the Light.
Nostalgia’s Glass si pone quindi esattamente a metà fra i due album precedenti degli Underground Youth, che ritroviamo qui in una sorta di cul de sac che risulta essere un’arma a doppio taglio. Infatti, se da una parte è innegabilmente positiva la volontà di cambiare ed evolversi dopo anni, dall’altra parte l’impressione è che questa nuovo percorso debba ancora essere messo completamente a fuoco. E in questo senso non possiamo far altro che aspettare il prossimo disco per tirare le somme.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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