Interiors: synthpop tra luci e ombre
Abbiamo lasciato i Vacant Lots appena un anno fa con Closure, il disco della svolta coldwave/synthpop, e li ritroviamo oggi con Interiors, in uscita il 13 ottobre 2023 per Fuzz Club, a continuare e allargare il discorso sonoro da poco intrapreso.
Intendiamoci: questi ultimi due dischi non sono una novità totale per un duo che sui synth anni ’80 ha costruito una rispettabile carriera pluridecennale. Ma se prima erano innanzitutto elementi psichedelici e i synth angolari degli amati Suicide a prendere la scena, adesso l’impressione è che gli eighties siano setacciati e saccheggiati da ogni punto di vista, partendo dal synthpop “classico” à la Depeche Mode fino alle sonorità oscure e lussuriose dei club sotterranei.
Non mancano, infatti, momenti in cui sono tensioni oscure e chitarre a mettersi in mostra come nell’opening Amnesia, ma già nella successiva Paradise l’attenzione si sposta su groove eleganti e una concezione di pop più colta. Giocando costantemente tra luci e ombre, il duo di Brooklyn si permette quindi di passare da brani spensierati e danzerecci come Ashes a ricordi EBM come la successiva Evacuation.
Impossibile non pensare ai New Order nella delicata Destruction, che quasi va a braccetto con la conclusiva e più coraggiosa Damaged Goods, sei minuti abbondanti che riescono ad incanalare anche vecchie conoscenze, come la fascinazione per la psichedelia e le sonorità space.
Trattare gruppi come i Vacant Lots vuol dire sempre mettere da parte il calendario e dimenticare che sonorità del genere sono evidentemente già sentite nel 2023. Significa, dunque, prendere Interiors per quello che è: innanzitutto il nuovo tassello di un gruppo che non sta mai fermo e mette in continua discussione la proposta musicale, ma anche un buon album synthpop che, per quanto lontano dai nostri tempi, riesce ad essere un efficace salto nel passato, riportando mente e orecchie ad un decennio ormai lontano. Scusate se è poco.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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