The World of Dust: la conferma del folk d’autore
Best friend
The World of Dust è ormai un vecchio amico, quello fidato che sai già ti farà un regalo perfetto al compleanno, perché ti conosce, sa cosa ti piace e non ha paura anche di osare. Concepire la musica come un regalo la porta automaticamente allo stadio più alto di apprezzamento per i più e come tale l’ottavo album dell’artista folk ne è la prova.
Il nuovo disco prende il nome di Gamam, un titolo giapponese che sta per sopportare l’apparente insopportabile con pazienza e dignità. Effettivamente così il titolo sarebbe stato troppo lungo e basta il nome dell’artista per questo. In ogni caso, questo significato ci porta subito dentro Gaman, il disco nel quale Stefan Breuer si dona totalmente alla versione acustica di sé stesso e della sua musica.
In uscita il 16 settembre 2022 per Tiny Room Records, etichetta olandese che ha pienamente accolto il calore di questo album, oltre che per la Lousy Moon Records, in Germania e con Moorworks in Giappone.
The World of Dust ha composto undici brani in cui si riprende tutto il suo sano suono folk e lo si accomoda su melodie semplici e soprattutto delicate, nonostante i temi trattati siano comunque di una certa solidità.
Un giovane padre alle prese con il cambiamento climatico, la crisi economica e la vita che corre tra le trame di questa impossibile realtà. Con malinconia e sagacia, Gaman esplora queste tematiche, con strumenti a percussione e armonici grazie ai quali costruisce uno spazio intimo e appropriato per una confidenza tra amici.
Le sue tracce lo-fi partono da Trasenstrer e terminano con Universe 1979, passando per brani come Apocalypse e The Past Matters o tanto altro che accompagnano l’ascoltatore in questa racconto del presente con chitarra e voce calma.
The World of Dust resta quell’amico fidato da ascoltare sempre e sempre con la stesa voglia di abbracciare la sua sensibilità.
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