Una colazione di plastica per i The Doormen
Dal sound che strizza l’occhio all’assoluta esterofilia, Plastic Breakfast è il nuovo album dei The Doormen, nati nel 2009 a Ravenna.
Gli ex vincitori di Arezzo Wave (2012) portano tutta l’ebbrezza di un post punk con riminiscenze spiccatamente anni ’90. Rispetto al passato, complice anche una sessione full immersion di tre giorni in presa diretta, il suono si fa più diretto e abrasivo, senza troppi sofismi, un punk-rock d’impatto e creativo.
Dieci le tracce che compongono l’album pubblicato il 9 aprile 2019 per MiaCameretta/Goodfellas, la loro Plastic Breakfast è come se fosse una composizione artistica creata per esser fotografa su Instagram, nulla di alquanto bizzarro di questi tempi, tutt’altro. I pezzi narrano di intenzioni, di rancori e riminiscenze malinconiche. In un total English, i ragazzacci restano sulla cresta dell’onda di quanto passa attualmente nelle radio tra Uk e Usa, ma con stile e assennatezza, e, cosa non scontata, buona tecnica musicale.
I giovani ravennati sono Vincenzo Baruzzi alla voce e alla chitarra, Luca Malatesta seconda chitarra ed effetti, Tommaso Ciuoffo al basso e Andrea Allodoli alla batteria. La band compone con unitarietà di sound, tra echi e distorsioni con effetti new wave, basso sovra-elevato e linee captiche, ed una voce seriamente accostabile ai più noti artisti della scena UK, con una strizzata d’occhio evidente, per via dei continui rimandi, al brit-pop di oggi.
Fuori da ogni moda o passione mediocre dei tempi nostri, come l’it-pop, i quattro riportano sulla scena una musicalità che non passa sul serio mai di moda. L’apprezzamento? Assicurato! E si nota certamente dando un’occhiata rapida al prossimo tour che parte questo aprile, tra Spagna, Francia e Svizzera, che consentiranno una buona soddisfazione che vada oltre il Bel Paese.
Tracce consigliate: My Advice, Shut Up.
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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