Thomas Azier reinventa l’avant-pop con il suo Love, Disorderly
Inquieto Amor
Amore è caos, è subbuglio, è paura, è brivido. Il disordine, spesso, è quel tratto che rende un amore più intenso, che ce lo farà ricordare per sempre. In musica come rendere questa sensazione? Ci ha pensato Thomas Azier, cantante e musicista avant-pop olandese, giovanissimo e ricca della giusta inquietudine che ci piace ascoltare in un disco.
Love, Disorderly esce il 12 luglio 2020 per Hylias Records e la sua natura di album elettronico non lo salva dalle contaminazioni necessarie per far sì che un lavoro dimostri la sua complessità. Prodotto da Obi Blanche e da altri musicisti provenienti da varie orchestre di Amsterdam, l’album è stato composto e registrato con il chitarrista sperimentale Finnish, in una modalità che è andata bel oltre le aspettative.
Azier si racconta e ricorda di aver iniziato a fare musica con un laptop, producendo a casa e considerando tale aspetto come un dono. Crescendo ha sentito sempre più la voglia e l’esigenza di lavorare con elementi di orchestra, anche in presa diretta. Interessante ed affascinante è la scelta della sede di registrazione di Love, Disorderly ovvero una vecchia chiesa trasformata proprio in uno studio di registrazione. Sembra quasi di sentire l’eco tipico di certi luoghi, in brani come Concrete o If There’s A God.
Da un musicista elettronico come Thomas Azier, ormai, non sembra inaspettata la fusione con musicisti classici o con certe ambientazioni, data la consolidata e ricercata mescolanza con sponde musicali completamente lontane dal genere di appartenenza.
Piccola nota è Freed From Desire, storico pezzo di dance elettronica anni ’90, che tona dopo quasi trent’anni in una forma molto più elettronica che quasi la riporta indietro di altri venti.
Un altro piccolo plauso particolare alla bellissima Open Your Arms dolcissima espressione dell’artista che emoziona anche i più cinici ascoltatori.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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