By the Fire: il mondo allucinogeno di Thurston Moore
Sembra a dir poco inesauribile la vena artistica di Thurston Moore, nel pieno di una vera e propria seconda giovinezza, che continua a pubblicare nuova musica ogni anno, fra album a suo nome e progetti laterali.
L’anno scorso si era cimentato nell’ostico e affascinante Spirit Counsel, un lavoro mastodontico di circa due ore e mezza di musica divise in soli tre brani, a metà fra post-rock e rock sperimentale. Oggi, complice l’inevitabile riflessione sulla pandemia del 2020 e i cambiamenti che ne sono conseguiti, l’ex Sonic Youth dà alla luce By the Fire, in uscita il 25 settembre 2020 per Daydream Library Series, una riflessione sul mondo in nove brani.
In apertura, Hashish, ispirata al pensiero di Arthur Rimbaud, crea la propria funzione di “inno liberatorio” con un efficace riff alternative rock, base per un brano tanto catchy quanto sofisticato, che ricorda i lavori anni ’90 dei Sonic Youth.
Cantaloupe prosegue sulla falsariga del pezzo precedente per poi esplodere nel finale in una jam psichedelica dal sapore desertico dello stoner, mentre la lunga Breath, forse il brano più ideologico dell’album, parte con una ballata cullata da una chitarra sognante, per poi mutare in una cavalcata noise dalle tinte allucinogene.
L’ipnotica Siren, nata sulle rive abruzzesi di Vasto, è un bell’omaggio al nostro Paese, così come Locomotives omaggia a modo suo il lato più sperimentale della carriera di Moore, fra percussioni, riverberi, dissonanze, atmosfere soffuse e chitarre urticanti.
Inutile girarci attorno: By the Fire non inventa nulla, e non manca qualche momento allungato più del dovuto, ma è un ascolto più che piacevole. Thurston Moore ricama riff con una facilità disarmante e, complice un gruppo alle sue spalle di tutto rispetto, non deludono nemmeno le lunghe jam in salsa psych/noise, ricche di passaggi tanto corposi quanto schizofrenici.
By the Fire non è un album essenziale, ma rimane una piccola gemma da non perdere, soprattutto per gli affezionati del musicista statunitense.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti