Tim Hecker: il disagio di una società capitalista
Il nuovo album del compositore e sound artist canadese riflette il disagio nei confronti di una austera società capitalista, il rifiuto di una cultura visiva aziendale manifestato attraverso paesaggi sonori desolanti, ansiogeni e angoscianti.
No Highs, rilasciato il 7 aprile 2023 da Kranky, presenta undici sculture dall’ampia e varia tavolozza sonora, cinquanta minuti di musica ambient/drone in continua evoluzione pervasi da un costante senso di inquietudine.
Il disco si apre con gli impulsi in codice Morse di Monotony composta assemblando suoni di sirene, rumori e archi. Una tempesta di suoni abrasivi in espansione programmati da Hecker raggiunge lentamente il suo climax attraverso una serie di microvariazioni che danno al brano il senso del fluire.
Glissalia è un gioco di rifrazioni, una traccia dal fascino magnetico caratterizzata da folate di synth eterei ed evocativi. Lotus Light verte sui cambi tonali degli oscillatori mentre i suoni processati si trasformano in una nebbia spettrale. Tra i momenti più inquietanti di tutto l’album, la quarta traccia è un passaggio denso e multiforme tra noise e melodie ambientali che tocca l’aspetto più enigmatico della musica di Hecker.
Il senso di irrequietudine e di minaccia si riflette negli oscillatori di In your Mind che, combinati con le morbide partiture d’archi, costituisce l’essenza della narrazione del canadese.
A seguire la seconda parte di Monotony appare come una cattedrale sonora edificata su un groviglio armonico di sintetizzatori e droni fluttuanti nei quali s’incastrano le sinuose e calde incursioni del sax di Colin Stetson utilizzate come punti luce in una scala di toni grigi.
Il senso di estasi e magniloquenza degli arpeggiatori di Anxiety si trasforma in una stretta asfissiante, grappoli di toni sommessi scorrono erodendo la materia sonora e mutandola in un muro di suono dalla natura ipnotica.
Se i precedenti lavori di Hecker apparivano come un unico flusso diviso in tracce, al contrario No Highs si concentra sui singoli brani presentandosi come il suo album più melodico ed umano. L’album è un’esperienza cupa e viscerale per esternare la paura e l’ansia paralizzante dei nostri tempi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti