Chissà se ricorderemo i Timelost per questo disco!
(Don’t Remember Me For this)
I Timelost nascono dall’unione del cantante e chitarrista Singer Shane Handal e del batterista Grzesiek Czapla che provengono direttamente da Philadelphia. Dopo un anno rinchiusi negli studi della Uniform Recording Studios è stato pubblicato l’Lp d’esordio Don’t Rememeber Me For This (Golden Antenna Records) pubblicato il 25 ottobre 2019, che ci fa domandare, ironicamente, se davvero li ricorderemo per tale album.
Il disco in realtà è un concentrato di post-rock con elementi rock e shoegaze, con una considerevole patina di nostalgia e tristezza mescolata a rabbia incandescente. Vi sono onde musicali che si atteggiano fra il dark ed il noise, ma anche con note seduttive e più propriamente romantiche.
Non chiamiamolo però concept album! Anche se, a detta del duo, il disco li rappresenta in musica ed in parole.
We didn’t set out for this to be a concept album but there is definitely a theme within the lyrics
Le 11 tracce rimembrano anche tanti elementi del grunge, soprattutto nell’impostazione vocale e nei riff più rabbiosi. Lo shoegaze fuoriesce prorompente da ogni angolo del disco: gli echi, le frivolezze acute, le arzigolature più electro-alien, tra voli pindarici zuccherati e discese ripide agli inferi, l’intenzione poliedrica del duo fuoriesce senza dubbio con successo.
I riff roboanti ben si sposano con echi e riverberi all’unisono, creando con maestria un ep che li consacrererà fra chi compone la cerchia dello shoegaze post-punk.
A chiudere l’album la cover di Marylin Manson Cryptorchid eseguita in maniera personalissima e ben impostata.
Nulla da ridire sull’esordio dei Timelost, mai ripetitivi, con tanta eterogeneità musicale dovuta all’ampio spettro di ascolti e di cultura musicale dei due.
La curiosità è tanta sulla tenuta live del palco, tra i tantissimi effetti utilizzati e gli echi che la fanno da padrona.
Tracce consigliate: Heart Garbage, Clusure is expensive
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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