Toby Goodshank, il re dell’anti-folk newyorkese
‘Quello che viene dopo’
Ad ogni azione corrisponde una reazione, ogni fase storica è seguita da un momento che reagisce a quello precedente. Ad ogni rivoluzione spesso corrisponde a una restaurazione e tutte le espressioni artistiche, il più delle volte, sono ribaltate da ‘quello che c’è dopo’.
È un po’ quello che è successo con il folk degli anni Sessanta al quale qualche anno più tardi ha risposto l’anti-folk, un genere si sviluppatosi nella metà degli anni Ottanta tra Inghilterra e USA. Toby Goodshank è un musicista e un visual artist newyorkese che ha basato la sua carriera su questo genere.
Il suo stile spesso fatto di chitarra e abilità canore lo ha reso infatti uno dei pilastri della scena anti-folk newyorkese.
Negli anni 2000 ha composto moltissima musica tra cui la prima Truth Jump Fall e dopo aver fondato la sua etichetta ha prodotto canzoni ancora impresse nella mente degli amanti del genere.
Il 7 gennaio 2022 è uscito per Tiny Room Records Truth Jump Fall, una registrazione più curata con la produzione di Jack Dishel in cui Goodshank e la sua chitarra sono protagoniste in una serie di melodie profonde e accorate.
L’acustico regna sovrano nel disco ma non è abbastanza e per questo Goodshank non lascia tutto così e aggiunge melodie intricate in brani come Prelude To Fire e The 3 is Silent.
The Journey Back Down Jump Truth Montain oltre a riprendere quel concetto di verità che fa da bandiera al disco, offre insieme al brano seguente Baby I Feel Like I Just Got Cut in Half una interessante apertura che regala anche un cambio di scena sonora, sottile ma efficace per non lasciare l’album sulla stessa linea musicale.
L’atmosfera resta fedele alla capacità strumentale e canora di Goodshank che reagisce anche a se stesso e continua ad accrescere la sua abilità artistica.
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Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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