Tommaso Rolando: «Stanze e non c′è niente fuori»
Con alle spalle un percorso musicale che l’ha portato a suonare dal jazz al tango, dall’elettronica al folk passando per il rock,focalizzandosi negli ultimi anni sull’improvvisazione,Tommaso Rolando approfondisce l’interazione tra musica e altre forme d’arte come quelle figurativa, la danza e il teatro e lo fa dando vita ad un nuovo album.
Music for a different room, pubblicato il 15 settembre 2021 per Torto Editions, è una dedica a sua nonna Rosetta Barabino, collezionista d’arte e scintilla del fuoco familiare. Dodici tracce intime e sognanti, nate come materiale per mostre, pezzi di danza, arte visiva e teatro.
In apertura At no time defeat sunrise è un intenso dialogo tra i frammenti ambientali e il contrabbasso, elementi che creano un potente vortice armonico.
Aftermath of abitual argument è un ambiente sonoro ottenuto dal connubio tra gli arpeggiatori e una calda linea del contrabbasso che, insieme, si ripetono senza sosta creando una fragile melodia.
Un suono austero è la colonna portante diThe heirs motivational speech, un brano di modern classical stratificato e dalle armonizzazioni ariose.
Caratterizzata dal suono psichedelico dei sintetizzatori che accompagnano lo spoken word di Pavlica Baijsic Brazzoduro, Salvaged by traces of affection chiude il lotto delle prime sette tracce concepite come uno scambio tra la musica e parole.
Le ultime due tracce, Quadro uno e Quadro voci, sono state composte per le coreografie di Giovanni Di Cicco Esclamazioni mute (2019). La prima con il classico suono grave e corposo del contrabbasso è una raffinata composizione basata su intrecci e tensione espressiva. La seconda completamente opposta alla precedente, si muove sui binari della sperimentazione vocale: intrecci armonici sono retti dall’elettronica di fondo per un brano che percorre la strada della sontuosità.
Music for a different room è un album ben articolato che mette in luce la sensibilità di Tommaso Rolando e la sua capacità di far dialogare mondi diversi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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