Tropic of Coldness: la gentilezza è l’arma dei più forti
Attivo dal 2011, Tropic of Coldness è un duo italo-statunitense formato da David Gutman e Giovanni La Placa dedito a un ambient dilatato e meditativo.
Pubblicato dall’inglese Whitelabrecs, Human Kindness, il loro nuovo album, arriva a distanza di quasi un anno dal precedente Maps Of Reason (KrysaliSound). Questo lavoro nasce come una riflessione sull’attuale quadro sociale e politico, in particolar modo nei confronti dell’ascesa dei movimenti politici di estrema destra con il loro scoraggiante razzismo, autoritarismo, intolleranza, bigottismo e negazionismo scientifico, contribuendo così alla regressione dell’umanità.
Suoni lenti e distesi delineano i cinque paesaggi sonori di questo nuovo Lp. In apertura con The Years of Resentment si sviluppa un tappeto sonoro rarefatto, disegnato da droni catartici, intersecato dalle note soavi della chitarra. Una traccia riflessiva dal malinconico candore a metà strada tra sound art e ambient.
I pattern di chitarra di A Caricature of Strength sono solo la parte più esterna delle maestose impalcature melodiche che vanno a elevarsi nello spazio. Tra riverberi e oscillazioni, il tepore ambientale si espande a macchia d’olio.
Suoni cristallini aprono lo scenario di Still Time to be Kind: i bagliori delle note della chitarra impreziosiscono la texture ricca di field recording e saturazioni che creano un’aura ovattata. One “Them” Too Many, un flusso ambient-drone, è il cuore pulsante di Human Kindness: la musica atmosferica esprime attraverso sonorità morbide e cupe la fragilità dell’essere umano.
In chiusura Bethel, una composizione vivida, pregna di sussulti, sviluppata in dieci minuti di minimalismo dall’atmosfera malinconica e contemplativa.
L’onestà intellettuale dei Tropic of Coldness prende forma con Human Kindness, un lavoro omogeneo ed etereo che rinfranca la mente e lo spirito. Un album che, tra speranza e disperazione, fragilità e forza, fa dell’attitudine e della chiave della conoscenza un’arma per denunciare una società in declino, fotografata attraverso la musica del duo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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