Trrmà, maestri della sintesi sonora
Giovanni Todisco (percussioni e batteria) e Giuseppe Candiano (synth modulari) sono di Bari e insieme formano i Trrmà.
Dopo l’esordio omonimo del 2016, nel Giugno dello scorso anno, hanno pubblicato un altro album sempre omonimo che è il secondo della loro carriera. Il disco si snoda tra glitch caotici, percussioni tribali e rumorosa elettronica realizzata con synth modulari. Tutti questi elementi li rendono tanto interessanti da riservare una certa attenzione per la loro musica sperimentale e d’avanguardia.
Registrato al Dalek Studio di Messia, Herkus 7.5 è il loro nuovo lavoro, pubblicato il primo gennaio 2019 per Ignominie Records in formato audio cassetta, 100 copie numerate definite dal duo «due composizione stocastica per percussioni e sintetizzatori».
Percussioni tribali drone music aprono 121088, stridori elettronici con l’intento di ottenere una commistione omogenea tra strumenti a percussione acustici e il controllo della sintesi sonora. Dieci minuti di caos e rumore che, per chi non è avvezzo alla sintesi e all’avanguardia troverà di un fastidio assoluto.
Per chi invece già è incline questo tipo di sonorità, scoprirà nel coas dei Trrmà, una forma e uno studio nel loro uso delle percussioni, soprattutto nella poliritmia, nella varietà ritmica della traccia. Il modulare e le percussioni si alternano per incrociarsi in alcune parti convivendo in armonia, quasi come se i synth generassero suoni al servizio delle percussioni.
Suoni audaci in 190381: nella seconda traccia la ritmica spezzata si arricchisce dell’uso dei piatti, circuiti chiusi e monocorde vengono frammentati da una ritmica frenetica. La produzione sembra essere sul punto di esplodere, ma ciò non avviene mai, l’elettronica si mantiene sempre calma e lascia alla batteria il compito di dare vivacità al tutto.
Le due tracce sono prodotte magistralmente e, sebbene possano sembrare ostiche al primo ascolto, confermano i Trrmà come uno delle formazioni più interessanti e da tenere d’occhio in Italia.
A rendere ancora più appetibile la tape, l’artwork realizzato da Maxime Roques che raffigura un ragno sulla sua tela fitta come le trame sonore delle due tracce di Herkus 7.5.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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