Verso l’infinito e oltre…
Torna a far parlare di sé il duo dei Trrmà con un nuovo album: The Earth’s Relief. A meno di un anno dall’uscita di Sseeeeegggmmenntss frrooom Baaarriiii realizzato insieme a Charlemagne Palestine, Giuseppe Candiano (synth modulari) e Giovanni Todisco (batteria) indagano il dualismo tra passato e futuro, tra natura e tecnologia e lo fanno attraverso otto nuove tracce pubblicate il primo maggio 2020 per la label newyorkese 577 Records.
Parlare dei Trrmà significa parlare di due musicisti alla ricerca costante di nuove forme sonore, di sperimentare e travalicare ogni genere. Si parte dall’avanguardia, passando per il jazz e l’improvvisazione fino ad arrivare all’afrofuturismo, senza cercare di ingabbiare il duo in futili definizioni. É per questo motivo che il disco suona come un rituale dal risultato sorprendente.
Già dalla prima traccia si cela il concetto greco di “Ktìria” (grandi costruzioni) intesecome moderni insediamenti urbani tecnologici: una ritmica tribale in cui è forte l’influenza dell’afrobeat e footwork mentre ai synth va il merito di indagare la componente timbrica, il risultato è un mantra ipnotico. Con Makalu il duo mischia una componente funk e psichedelica, con un tocco jazz, tirando fuori una traccia dall’estetica futurista e spaziale. Si pigia sull’acceleratore con Shishapangma mentre Candiamo modula gli oscillatori, Todisco è una macchina dietro le pelli e a ogni stacco di batteria si può quasi percepire il suo gesto. Il nervosismo di Cho oyu fa da anello di congiunzione con il primo album del duo: il synth che si frantuma e si spezza si scontra con i colpi percussivi, senza un crescendo clamoroso ma con una tensione che pervade tutta la traccia. Una lunga suite chiude il disco: nei dodici minuti di Ktiria s’intrecciano il fluido lavoro ritmico di Todisco con i synth nevrotici e ingombranti poliritmie.
The Earth’s Relief suona maestoso come le cime più alte del mondo (ad ognibrano infatti corrisponde il nome di una specifica vetta) e come i monti che puntano verso il cielo, così la musica dei Trrmà mira sempre più in alto.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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