Transition: andando oltre il punk
Si è fatto attendere per anni Transition, debutto dei TV Dust, ma alla fine è arrivato. In uscita il 24 gennaio 2025 per Maple Death Records, l’album è in realtà un esordio mascherato dato che il gruppo milanese è nome noto da anni nella scena post-punk italiana.
Ben quattro Ep, infatti, hanno avuto modo di mettere in luce una proposta che attinge dal punk più sui generis, tanto recente quanto passato. Per intenderci, restando nell’ultimo decennio, siamo più in direzione Squid o al massimo certe intuizioni dance punk zona Viagra Boys rispetto alle proposte più classiche di Idles e Fontaines D.C.
Un piccolo dettaglio: è tutto riletto in chiave strumentale. Solo alla luce di quest’informazione, ancor prima dell’ascolto, si può intendere quanto l’etichetta “post-punk” rimanga tale e quanto le contaminazioni con jazz, psichedelia e krautrock siano in realtà molto più che influenze dichiarate.
Basta la doppietta iniziale per rendersi conto di quanto appena descritto. Se la title track in apertura è una lunga cavalcata che attinge a piene mani dalla kosmiche musik e da quei ritmi motorik che recentemente gli Squid prima citati hanno riportato in auge declinati in territori punk, la successiva Last Call ricorda da lontano invece per struttura e identità qualcosa dei primi Black Country, New Road.
Le mutazioni elettroniche del synth fanno da padrone in Smelly Floor, l’acid jazz entra nel vivo nelle dinamiche space di Fly, mentre i ritmi danzerecci prima evocati prendono piede tanto nella furia baccanale di Lila quanto negli echi psichedelici di Storm.
Se già nei precedenti lavori l’etichetta “post punk” stava stretta, è con Transition che i TV Dust se la scrollano definitivamente per entrare in un caleidoscopio sonoro che in Italia rappresenta sicuramente qualcosa di nuovo. Il sound non è ancora ben definito, e ci mancherebbe altro essendo a tutti gli effetti il primo album, ma la strada tracciata è quella giusta e il gruppo milanese merita di essere seguito e messo sott’occhio perché il futuro può riservare sorprese ancora più gradite.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.