Tycho: un mantra per la guarigione spirituale
Dopo un album dalla forte personalità “rock” come Simulcast, Tycho, alias Scott Hansen, torna con un nuovo album completamente meditativo sulla scia dei primi lavori come Dive e Awake.
Infinite Health, il settimo album in studio di Tycho, è uscito il 30 agosto tramite Mom + Pop records, un mix di musica downtempo, ambient e melodie di chitarre e sintetizzatori mai finora così organica, così umana.
Insieme ai collaboratori di lunga data Zac Brown (chitarra) e Rory O’Connor (batteria), Hansen si è impegnato nella «creazione di uno spazio per la guarigione e la riflessione, un mantra per la guarigione spirituale, emotiva e fisica. Alla fine della giornata, tutto ciò che abbiamo veramente è la nostra salute, sia fisica che mentale, e auguriamo infinita salute alla nostra famiglia e ai nostri amici».
L’album si apre con Consciousness Felt, un concentrato di ritmo e melodia, un brano gioioso che racchiude tutto ciò che Infinite Health ha da offrire.
Restraint si apre con il caldo e avvolgente arpeggio di una chitarra, mentre i pattern di synth contribuiscono a sostenere l’avvincente struttura ritmica del brano. Una composizione dai toni meditativi e contemplativi che vira verso un suono meno corposo ma allo stesso tempo vivido.
Devices, pensata originariamente per una colonna sonora cinematografica, è un omaggio alla musica trance, una soluzione ipnotica retro-futuristica che raggiunge un punto di euforia maggiore rispetto alle tracce precedenti.
In DX Odyssey Hansen combina elementi downtempo anni ’90 con quelli funk degli anni ’70 creando una soluzione frizzante e fresca. Nonostante le tracce risultino spesso divergenti tra loro, Tycho non perde mai la trama, offrendo all’ascoltatore una successione di polaroid sonore tematicamente unite.
Infinite Health è un disco intenso, divertente, ammaliante e molto più snello rispetto al suo predecessore, un album fluido ed edificante che fa del suono analogico un suono confortante tra architetture melodiche e ambienti immersivi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.