U/nu omaggia il mondo visionario del Professor Bad Trip
Scomparso a soli 43 anni, Gianluca Lerici, meglio conosciuto come il Professor Bad Trip, ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte diventando una leggenda dell’underground italiano. Il suo è un mondo visionario nel quale confluiscono la psichedelia americana degli anni ’60, il cyberpunk e la controcultura digitale del XX secolo.
Un’esperienza lisergica riproposta in Teknovortex Club, ultimo lavoro elettroacustico di Rosario Di Rosa in arte U/Nu, con il quale il nostro omaggia il più grande artista visuale italiano degli ultimi 15 anni.
Teknovortex Club, pubblicato il 5 agosto per la newyorkese Chant Records, è la prima parte di un doppio album, la seconda parte uscirà il 2 dicembre prossimo, ispirato allo stile così d’impatto, straniante, onirico, ironico e immediatamente riconoscibile di Lerici, frutto della sovrapposizione della sua esperienza come cantante della punk rock band Holocaust con quella di illustratore e fumettista.
Munito di synth semi-modulari, mellotron e nastri, U/Nu trae spunto dalla narrativa cyberpunk delProfessor Bad Trip per assemblare sette collagesonori ruvidi e paranoici nei quali si sovrappongonola fantascienza schizoparanoica di William Burroughse Philip K. Dick, elementi di computer music dei Kraftwerk, le colonne sonore per i B-movie polizieschi all’italiana, la forza libera del free jazz e di John Cage, le inquietudini di David Cronenberg e David Lynch.
L’openerNon Addomesticato è una landa desolata nella quale s’infrange il suono dei nastri e delle percussioni, un luogo astratto composto da linee geometriche ripetitive che unendosi danno forma ad un suono totalizzante, a cavallo tra drone music e avanguardia.
In Tekno Cubicolo Di Rosa sperimenta con i nastri modellando un’architettura mutabile composta da ruvidi frammenti sonori e glitch, un traccia che si rifà al mondo sci-fi dando forma ad un’angosciante visione in stile Hans Ruedi Giger.
Atmosfera rarefatta per Mondo Duplex, le fluttuazioni oniriche della sesta traccia contrastano con i rumori metallici di sottofondo, reminescenze delle tracce precedenti.
Teknovortex Club è la piacevole testimonianza della capacità di U/nu di trasformare immagini in suoni utilizzandoli come metafora della nostra contemporaneità.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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