UCC Harlo esplora il rapporto tra natura e tempo
Di formazione classica e con alle spalle una lunga lista di collaborazioni nell’attuale panorama elettronico sperimentale (Emptyset, Catherine Lamb, Bill Kouligas e Caterina Barbieri), la violinista Annie Garlid ha pubblicato il suo secondo album da solista con lo pseudonimo di UCC Harlo.
Topos, rilasciato il 19 maggio 2023 via Subtext Recordings, è una riflessione sui concetti di natura e tempo: dopo aver vissuto una decina d’anni in Europa, la Garlid è tornata negli Stati Uniti, suo luogo di origine nel quale ha trascorso il periodo pandemico. Mettendo a confronto la nostalgia per una natura idealizzata del passato con una comprensione creativa del territorio urbano e rurale nel presente, la musicista del Connecticut ha re-immaginato la topografia degli Stati Uniti, fondendo le metropoli con la natura selvaggia.
L’album ruota attorno al suono della voce e della viola barocca, connettendo il passato con il futuro attraverso cinque paesaggi sonori poetici e riflessivi, pieni di speranze.
Nella parte iniziale di Topos viene fuori tutto l’amore della nostra per la musica classica: in Riverbeds (Palo Duro) e March 6 si contrappongono parti recitate ad archi pizzicati in un continuo contrasto tra ritmi e silenzi, tra pieni e vuoti che suonano come un’ipnotica filastrocca di suoni materici. La seconda traccia è una riflessione sulla siccità composta da una ritmica incalzante e dalla voce della Garlid scomposta e rimandata in loop fino ad ottenere un coro armonico, il risultato è una musica d’insieme avvolgente.
In chiusura Forest Floor evoca uno stato d’animo iridescente, con crepitii di rugiada, incursioni di fiati e field recordings ricamati insieme ad una musica leggera, ma dal forte impatto emotivo, sviluppata in un potente crescendo di bassi.
Topos si rivela un album coinvolgente e bellissimo, con la viola e i loop vocali di UCC Harlo che la spingono verso orizzonti espressivi sempre più luminosi e coerenti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti