A novembre dell’anno scorso, proprio prima che gli Ulver intraprendessero il loro tour europeo sostenendo il successo di The Assassination of Julius Caesar (con oltre 4 milioni di ascolti su Spotify), improvvisamente hanno rilasciato l’EP Sic Transit Gloria Mundi in formato digitale sul proprio Bandcamp. Ora presentano l’album in forma fisica per la prima volta con un 12 “ in arrivo tramite House Of Mythology questo dicembre.
Per quanto riguarda l’EP, la band ha rilasciato una breve dichiarazione sui tre nuovi brani in studio: “Questi sono i resti del banchetto cesareo: due canzoni che abbiamo messo in piedi sul tavolo da disegno ma che hanno ripreso a lavorare quest’estate. Il lavoro è stato completato nel nuovo studio della band a Oslo in settembre“.
Una sorpresa di due brani bonus di The Assassination of Julius Caesar e un’affascinante cover. Nonostante la breve durata, è una delle uscite più forti dell’anno.
Gli Ulver hanno sorpreso i loro fan nell’aprile di quest’anno con gli stili dark pop di The Assassination of Julius Caesar, il loro disco più accessibile con un ritorno completo al canto e alle melodie vocali. Anche se questo potrebbe non significare necessariamente una direzione permanente per la band, dato che si sono reinventati più volte di qualsiasi altro gruppo nella storia della musica, ora abbiamo alcune canzoni che tracciano lo stesso percorso solo sette mesi dopo The Assassination.
I sintetizzatori pulsanti e l’ascendente voce di Rygg su Echo Chamber (Room of Tears) si sentono come a casa con l’album precedente. L’aggiunta di pesanti accordi di chitarra e tecniche di produzione, come l’attenuazione e le varie dissolvenze strumentali, trasudano una sensazione di vago, quasi un’atmosfera psichedelica. Bring Out Your Dead invece si dirige verso i momenti semplici e ritmici pur avendo tanti livelli e transizioni strumentali come Echo Chamber (Room of Tears). The Power of Love è un’interpretazione interessante di un classico del pop art degli anni ’80, e si sente come una traccia persa dal loro album Childhood’s End del 2012. Sic Transit Gloria Mundi mostra ciò che gli Ulver possono fare per creare i propri suoni unici con alcune influenze stilistiche del decennio.
L’approccio creativo e innovativo verso generi più accessibili è necessario nel panorama musicale moderno. Non sappiamo se questo è l’ultimo lavoro per cui sentiremo parlare della musica pop degli Ulver, ma è un’esperienza altamente gratificante e stimolante della magia oscura del pop dei lupi norvegesi.
Mi chiamo Elena, sono una studentessa dell’Università di Bologna da sempre appassionata di musica. Da quando mi sono trasferita ho iniziato a frequentare il Covo Club diventando quasi un membro onorario e ciò mi ha dato la possibilità di conoscere nuove band e approfondire il mio interesse verso quelle che ascolto da sempre. Principalmente interessata di indie/britpop, shoegaze/dreampop e cresciuta con gli Arctic Monkeys sono stata a numerosi concerti, dai “big names” come Kasabian, Libertines, Black Keys, Paolo Nutini, Florence + The Machine, The Wombats, Biffy Clyro, Pixies, Queens Of The Stone Age, passando per gli italiani Verdena, Giorgio Poi, Colombre, Dunk, Baustelle fino ai festival locali come “Beaches Brew” e “Handmade”.
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