Litost: l’universo di Rico e Napo in espansione!
Nel corso della loro carriera, gli Uochi Toki hanno esplorato un’ampia gamma di espressioni artistiche, spaziando dal rap elettronico al libro-audio, passando per la sonorizzazione di un fumetto. Questo percorso li ha portati a distaccarsi dalle etichette tradizionali e dai formati fisici, intraprendendo una costante sperimentazione che ha ampliato il loro universo sonoro.
Il risultato di questa ricerca è Litost, il sedicesimo album in studio, concepito come un progetto collettivo. Questo nuovo lavoro si distingue per la sinergia di dodici elementi, dando vita a brani freschi e innovativi. La capacità di Rico e Napo di fondere stili diversi in una narrazione coesa rende questo lavoro un’esperienza musicale unica, che riflette la loro continua evoluzione. M
La narrazione che Napo costruisce attorno a un’idea può trasformarsi in una forza attiva, come in Celiachia dell’Iperstizione, un paesaggio sonoro aperto da frammenti sonori che vengono lentamente manipolati fino a generare un suono pesante e schiacciante che si rifiuta di conformarsi allo stereotipo e all’immaginario culturale hip-hop. Una traccia simile a quella degli Autechre, con atmosfere cupe e surreali, perfetta per ospitare le rime del rapper rodigino John Princekin.
Una traccia come Pensieri Ricorrenti si manifesta attraverso voci, forme astratte e frequenze avvolgenti. Mentre Alos esplora i suoni gutturali della voce, Rico crea una strumentale in stile Techno Animal, mescolando elementi elettronici con ritmi hip-hop industriali, il risultato è una composizione distopica, tanto sublime quanto intensa.
Jail Album rappresenta un’anomalia per gli Uochi Toki: una colonna sonora per un mondo illusorio in cui i suoni distintivi dei synth, caratteristici del Rico-sound, si intrecciano armoniosamente con le melodie delle chitarre dei Tuktu and the Belugas Quartet. Questo brano, dai molteplici volti, mette in luce la versatilità di questi musicisti e la loro capacità di fondere stili diversi in un’unica proposta musicale.
La title track, realizzata in collaborazione con Burla22, scorre rapida e incisiva. La produzione presenta forme sonore chirurgicamente precise, con glitch impeccabilmente controllati e atmosfere tentacolari, ricche di frequenze che rendono omaggio ad Alva Noto.
Ritmi frenetici e linee di synth minacciose si intrecciano per dare vita alla traccia Ancient DNA, con l’oscuro paroliere londinese Ubic MCDXCII al microfono. Un’atmosfera inquietante permea il brano, che si sviluppa lentamente fino a svanire, lasciando sullo sfondo un paesaggio ambientale desolato e monocromatico.
Con Litost, gli Uochi Tokin ampliano i propri orizzonti e, senza dubbio, allargano anche il proprio bacino d’utenza. Questo album collettivo cattura perfettamente l’essenza di questi tempi bui e complicati.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.