Malæducaty: uno spaccato sull’attualità
A pochi mesi di distanza da La magia raccontata da una macchina, una storia narrata con un flusso spoken word su una base dark ambient, gli Uochi Toki pubblicano Malæducaty, in uscita il 30 settembre 2019 per Light Item.
Nella musica del duo di Alessandria non c’è mai stato spazio per la normalità e per la classicità: un’onnipresente volontà di sperimentare, cambiare ed evolversi ha sempre fatto da costante nella loro storia da musicisti. Così come costante è sempre stata la riflessione che scaturisce dai loro lavori, destinati sempre ad ascolti ripetuti per cogliere tutte le sfaccettature di un brainstorming continuo, in grado di contorcere ed allo stesso tempo aprire la mente dell’ascoltatore.
Malæducaty non si scrolla questo compito dalle spalle, anzi, ma in forma differente. Non c’è spazio o quasi per lo storytelling, ma c’è solo attualità. I diciassette brani che compongono l’album sono delle riflessioni, spesso delle vere e proprie sentenze di Napo, su tutto ciò che circonda l’uomo, su ciò che il mondo sta vivendo e sulla società circostante.
Le basi di Rico mantengono frequenze basse, rumorose, dissonanti, tutte collegate fra loro. Il risultato è chiaramente quello di voler esprimere un flusso di coscienza, come se gli argomenti trattati da Napo fossero tutti collegati fra loro, per quanto di natura completamente diversa. C’è spazio per tutto: dall’esagerazione del politically correct di Vegan stammi vicin alle condizioni del fumo nella società attuale di Le sigarette, passando per i meme di La lingua memese e la filippica a diversi personaggi delle serie tv, della letteratura e dei film di Digei Graff.
Ciò che convince meno in Malæducaty è che al termine dell’ascolto i momenti riflessivi siano dettati da una natura da bastian contrario fin troppo accentuata e fine a sé stessa. Siamo lontani dai picchi di Libro audio e Cuore errore amore disintegrazione, lontani soprattutto nel messaggio e nel modo di veicolarlo: in diversi momenti la critica alle incoerenze della società non punge e rimane statica, sentendosi in una bolla di immunità ingiustificata.
Non mancano episodi molto più riusciti ed interessanti, quelli che mettono in mostra le capacità degli Uochi Toki alle quali siamo stati ben abituati nel corso degli anni, ma complessivamente Malæducaty risulta essere un album concettualmente riuscito solo a metà.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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