Due Matte che danzano insieme
Due Matte, pubblicato l’11 giugno dall’etichetta Commando Vanessa, nasce dalla collaborazione tra due delle più importanti artiste della musica underground britannica: Valentina Magaletti (Tomaga, Vanishing Twins, ecc.) e Marlene Ribeiro (Gnod, Negrabranca).
L’album prende forma durante la loro permanenza a Hysteria, residenza artistica sita a Porto.
Un gioco d’interazione tra stili e suoni, tra semplicità e complessità per creare paesaggi sonori non convenzionali in un contesto musicale sempre più saturo di linguaggi riconoscibili. Un lavoro che si avvale di scelte timbriche sempre calibrate che prendono le sembianze di riti tribali in cui le due musiciste si spogliano di qualsiasi sovrastruttura per lasciar emergere il lato emotivo (Apple from Peru). Una ricerca sonora basata sulla dinamicità del suono tale da rendere le tracce magmatiche, tra risonanze e continui echi in modo da coinvolgere lo spazio circostante nelle produzioni. È il caso di Icky dream, una traccia che vive di contrasti, un trip estatico che gioca con il silenzio e i rumori, in un perfetto equilibrio dal sapore misterioso. Un viaggio visionario, dall’incedere progressivo per la title track dal suono avvolgente, una trama fitta di droni cupi e di percussioni che vanno ad alimentare il suono del duo, scandagliando le possibilità offerte proprio da quest’ultime.
Big circle, small circle è una danza selvaggia e nervosa tra campanacci, campanelle, tamburi e una tensione palpabile fin da subito, data dal movimento materico di sottofondo. Si chiude con Washing il lavoro di Mangaletti / Rbeiro con quella che è la traccia più vorticosa delle dodici, un ritmo serrato e polveroso per chiudere il cerchio con l’ennesimo ritmo, atto a farci muovere il corpo senza sosta.
Due Matte è un lavoro che scorre fluido e mutevole; nonostante la complessità del suo linguaggio, si lascia ascoltare con piacere e conduce i nostri corpi in danze emozionanti e le nostre menti in momenti contemplativi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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