Valerio Orlandini: la collettività che esalta il singolo elemento
Valerio Orlandini è un compositore italiano di base a Firenze. Attivo da quasi un decennio con il moniker di Symbiosis, Orlandini ha pubblicato il suo ultimo album, Syntagmata, il 26 febbraio 2021, frutto di due anni di esperimenti ed esperienze sonore.
Quattro tracce incentrate su diversi modi di concepire la composizione elettroacustica, ognuna delle quali nasce da un’idea diversa, che viene poi sviluppata attraverso differenti tecniche di generazione ed elaborazione del suono.
Syntagmata è la combinazione, l’unione ordinata di elementi che sono dotati di un valore autonomo e compiuto. Biomaton, la prima traccia, è il racconto dell’evoluzione della vita sulla Terra: dai batteri alle forme di vita attuali fino ad arrivare all’estinzione di massa per ripartire con un nuovo inizio. Un ciclo che si ripete così come gli elementi della produzione: un inizio affidato alla sintesi granulare con impercettibili rumori che danno un senso di evoluzione. Nasce un piccolo microcosmo sonoro fatto di campioni, quest’ultimi manipolati amplificando la struttura della traccia fino ad ottenere un flusso denso e rarefatto. Un vortice di clangori svanisce lentamente per concludere il brano così come era iniziato.
Segue Parthenogenesis, una traccia di puro sound design. In biologia la partenogenesi è un tipo di riproduzione sessuale caratterizzato dal fatto che la cellula-uovo si sviluppa senza essere stata fecondata. Così Orlandini forgia una musica in grado di svilupparsi autonomamente partendo da una fonte sonora che viene deframmentata in una miriade di glitch metallici. Il tutto si trasforma in un brusio di droni che giocano con il silenzio creando un’atmosfera meditativa.
In Maraṇasati il suono si decompone lentamente fino a sgretolarsi in un flusso granulare omogeneo, ispirato alla meditazione buddhista della morte.
Il cerchio si chiude con In Silico, la storia di una vita artificiale. Orlandini usa software di intelligenza artificiale per dar forma ad un universo sintetico fatto di suoni generativi che collassano per poi rinascere come una fenice.
Syntagmata è un lavoro ben curato, ogni elemento ha vita propria, interconnessi tra loro costruiscono texture complesse e articolate.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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