Vanessa Wagner: un piccolo manuale di musica per pianoforte
La pianista francese Vanessa Wagner è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante nel vasto panorama della musica classica moderna grazie al suo stile contemplativo, minimalista ed elegante, primo di eccessivi virtuosismi.
A partire da Inland (2019) e passando per Study of the Invisible (2021) e Mirrored (2022), la nostra ha dimostrato di avere una grande abilità nel reinterpretare le composizioni di altri compositori, trasformandole nell’espressione emotiva del suo carattere interiore.
Registrato durante una sessione intima nel dicembre 2022 al TAP di Poitiers, Les Heures Immobiles è il suo quarto lavoro discografico pubblicato per InFiné. Un mini album che si differenzia dai precedenti per la scelta di esplorare brani di compositori moderni quali Kate Moore, Laurel Halo, Philip Glass, Bryce Dessner e Meredith Monk.
Ispirato agli aforismi dell’autore francese Henri Michaud, Les Heures Immobiles si apre con la malinconia di Lullaby For Jacques & Brune, un brano calmo e gentile, con delicati slanci. Entriamo così in un universo sonoro fatto di luci e ombre che immerge l’ascoltatore in un’intensa esperienza sensoriale.
A seguire Etude No. 12 risalta lo stile minimalista della pianista con le dolci melodie che vengono a galla in un mare di complesse progressioni.
Spin Bird si espande lentamente, alternando note alte e basse che creano un arco di contrappunti. Linee di pianoforte accuratamente scolpite delineano una composizione raffinata ed emotivamente impegnativa. Rome Theme III si presenta come una cascata di fluidi accordi, un procedere dritto che infonde un crescente senso di inquietudine. Le forme fluttuanti e i toni rigidi scandiscono così il ritmo deciso e tumultuoso della traccia in contrasto con le forme morbide e delicate dei brani precedenti.
Il nuovo album di Vanessa Wagner è un piccolo manuale di musica per pianoforte moderna, eccellente e molto accessibile.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti