La chanson della pianista francese Vanessa Wagner
Come guardarsi allo specchio
La pianista francese Vanessa Wagner ritorna con un nuovo lavoro dal titolo Mirrored pubblicato per InFiné il 25 novembre 2022, un disco pieno di talento che colleziona una serie significativa d’ispirazioni e fusioni. L’artista s’inserisce alla perfezione nelle file della chanson francese con la classe e l’accuratezza che la contraddistingue.
Mirrored è un percorso diviso in dieci tracce in cui la Wagner raccoglie le reinterpretazioni di opere di vari compositori. Primo tra tutti Philip Glass, compositore statunitense tra i padri del minimalismo musicale. La sua The Poet Acts apre l’album con la Wagner impegnata in un’interpretazione di grande maestria: il pezzo è già di per sé impegnativo grazie alle melodie ascendenti che si oppongono agli accordi ritmici di base, ma l’esecuzione dell’artista francese alleggerisce tale profondità sonora.
Un altro momento degno di nota è dato dalla reinterpretazione di Solitude di Ryuichi Sakamoto, si tratta probabilmente di uno dei brani contemporanei per pianoforte più conosciuti tanto che alta è l’aspettativa, per nulla disattesa dalla bravura della nostra.
Opus X merita un discorso a parte poiché è un brano legato ad una storia in particolare, quella del maestro Leo Ferré. Da Metamec, disco postumo uscito nel 2000, arriva questo brano che l’artista francese compose negli anni ’80, attraverso il pianoforte della Wagner rivive la magistrale forza ed eleganza della sua composizione.
Altri artisti coinvolti in questo speciale percorso della Wagner sono stati Moondog, Nico Muhly, Camille Pepin e Melaine Dalibert. Ogni brano scelto aggiunge intensità al percorso del disco che resta intimo e personale, anche se profondamente universale nelle sensazioni che riesce ad evocare.
Vanessa Wagner si intrufola negli archivi di molti compositori e musicisti diversi con rispetto e li rende parte di una strada comune di ricerca ed approfondimento, come guardarsi allo specchio e vedere e accorgersi che l’altro è ricchezza e crescita.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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