Il racconto espiatorio dei Venil
Venil è un trio originario di Bayonne formato da Alan Billi, Mikel Perez e Txomin Urriza, all’esordio con My Fears Are Not Strong Enough To Save Me pubblicato il 16 settembre 2022 dall’etichetta francese Medication Time Records.
L’album è stato immaginato come un racconto espiatorio, una rinascita che cambierà le vite dei protagonisti del disco. Un’esperienza intima e viscerale contaminata da tristezza, rabbia e nostalgia, ispirato dal dolore del nostro mondo viziato.
Questo lavoro è caratterizzato da una peculiarità: unendo in successione i nove titoli della tracklist viene fuori la frase My Fears Are Not Strong Enough To Save Me che dà il nome all’album.
L’album si anima subito con il singolo My, un concentrato di sintetizzatori taglienti e una ritmica ossessiva formano la base industriale sulla quale si poggia con violenza la voce. Un brano infernale che ricorda il caotico rap dei Death Grips.
Con Fears arriviamo subito all’apice del disco: suddivisa in due parti, la traccia presenta un inizio mantrico e noise basato sull’uso delle ripetizioni ed un cantato dai toni epici. Un’atmosfera rarefatta avvolge la seconda traccia, più equilibrata e meno schizofrenica rispetto al brano di apertura. L’ingresso delle chitarre distorte accompagna il crescere della dinamica fino a sfociare in un inaspettato silenzio che introduce la coda del brano: un finale minimalista che cambia le carte in tavola, basato sull’uso d’impulsi elettronici.
Enough è un altro dei momenti migliori di My Fears Are Not Strong Enough To Save Me. La sesta traccia è una delle massime espressioni industrial-rock dell’album, un clima instabile per un suono monumentale e soffocante che cresce senza mai riuscire ad esplodere del tutto.
My Fears Are Not Strong Enough To Save è un mix di violenza sonora e introspezione, brani quasi perfetti mossi dalla forte urgenza del trio che si dimostrano consapevoli delle proprie potenzialità. Un esordio più che promosso.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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