Il diario emozionale di VETUS
A quattro anni dal precedente STALKER. Eppur questo non basta, esce il 30 dicembre 2020 Panacea, il nuovo album di VETUS moniker del producer Guglielmo Paradisi.
Panacea è un concept album sulle scoperte, gli ostacoli e le cure, diviso idealmente in tre parti: la scoperta, la consapevolezza, il progresso.
Nei 50 minuti di Panacea, VETUS riesce a fondere insieme ambient, drone, kosmischemusik, noise, IDM e techno facendoli convivere in un flussodisomogeneo.
Il primo dei tre segmenti del disco è influenzato dalla musica contemporanea eminimalista, come si evince da Logos con le sue influenze new age e i samples vocali utilizzati come cori. Questa traccia è realizzata a strati con i sintetizzatori che vanno a formare una poderosa struttura armonica. Con Alzheimer i toni diventano cupi, ingentiliti dalle note del piano. Una ventata di droni fa da sfondo ad una produzione dal sapore orchestrale, vivacizzato da corde pizzicate e lievi pulsazioni.
Nel secondo segmento del disco va annoverata sicuramente Ora non tacere: avvolta da un’atmosfera rarefatta, la traccia è uno spoken word scritto dall’attore e regista teatrale Massimiliano D’Aloiso.
Uroboro è una delicata produzione noise dalle influenze jazz. Paradisi modula il suono dandogli un effetto tremolante in modo da dare dinamicità al brano.
Nell’ultima parte dell’album tracce come Requiem machina e Bipolar mettono in atto l’eterna lotta tra uomo e macchina. L’elettronica viene destrutturata dandogli un taglio industriale, il suono deflagra sopprimendo le sonorità “umane” delle tracce precedenti. Bipolar è un soundscape dark ambient lento e dilatato con il quale VETUS ipnotizza l’ascoltatore. La seconda parte della traccia si evolve, impreziosita da momenti IDM che vivacizzano il tutto.
Panacea è un lavoro complesso e variegato, ma ricco di dettagli tutti da scoprire. VETUS sale in cattedra con tutta la sua esperienza ventennale realizzando un album in cui la tecnica è al servizio delle emozioni. Un ottimo album che ben riassume a suon di scoperte, ostacoli e cure un anno difficile che speriamo di riuscire a lasciarci alle spalle.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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