La rinascita dei Violent Scenes
A tre anni dall’uscita di Stimmung, i Violent Scenes scaldano i motori con un nuovo Ep, Rebirth, in attesa dell’uscita dell’album vero e proprio. Un antipasto prima della portata principale che vede il quartetto pugliese impegnato nel dare una nuova veste atre canzoni presenti nel disco del 2017 Know by Heart.
In uscita il 26 gennaio 2022 per Stand Alone Complex, Unit: 01-02-03 sono stati riarrangiati in versione elettronica, come proposti dal vivo negli ultimi anni, mentre i testi, come dei passi biblici, auguravano una rinascita che si è poi trasformata in apocalisse.
Nel primo dei tre capitoli di questo Ep, il brano si apre a favore di una sperimentazione alla Radiohead con le chitarre modulate fino ad ottenere un suono unico e riconoscibile. Unit 01 è caratterizzata da un morbido arpeggio di chitarra che regge la delicata voce di Giorgio Cuscito, quasi sussurrata. Nell’intermezzo si aggiunge un beat elettronico che prende il sopravvento per valorizza la parte vocale fino a lasciare spazio all’astrazione per far suonare la chiusura della canzone diversa dall’inizio.
Un inizio molto semplice quello di Unit 02 in grado di far subito presa solo con voce e chitarra con l’aggiunta di leggere sfumature elettroniche. Le dinamiche crescono lentamente con l’aggiunta di batteria e pulsazioni elettroniche, mentre le parti di chitarra diventano più complesse. Il finale della canzone è travolgente ed energizzante: le chitarre interagiscono con i sintetizzatori e l’intervento canoro creando un’ avvolgente architettura sonora.
L’ultimo episodio, Unit 03, è il più frenetico dei tre; una canzone che usa tanto il linguaggio del rock quanto di un’elettronica down tempo. Il ritmo da club accostato alle avvolgenti chitarre crea un effetto spiazzante e contemporaneamente intrigante, una nuova strada per i quattro da continuare ad esplorare anche in futuro.
Ad ogni uscita i Violent Scenes aggiungono un nuovo tassello alla propria musica, ogni nuovo stepsegna un passo in avanti verso la costruzione di un suono unico e identificabile avvicinandosi sempre di più alla perfezione. Ad oggi Rebirth si candida ad essere il miglior lavoro dei quattro realizzato finora.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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