Wabi Experience: la strana storia di un omaggio a Wabi Danek diventato progetto elettronico
Può l’idea di un remix a Wabi Danek partito da un campionatore Roland JS-30 diventare un omaggio sui generis al musicista folk della Repubblica Ceca? Ebbene sì e la prova è l’omonimo disco dei Wabi Experience pubblicato dalla russa Mikroton il 4 aprile 2019.
Federsel & Jara Tarnovski, già insieme nei Gurun Gurun, si muovono verso sonorità industriali ed elettroniche apparentemente lontane dal mondo di Danek, eppure provando ad ascoltare i due progetti di seguito, l’uno appare il continuum dell’altro.
L’album è stato realizzato senza strumenti musicali, utilizzando solamente le tecniche del Sampling e sequencing.
Con Never Mind si apre l’album: modulazioni cupe e alterate, una traccia lisergica frutto del taglia e cuci dei due musicisti cechi, suoni crudi e campioni metallici che sembrano presi direttamente da un film splatter.
Meno asfissiante, Outsider Tango è una delle tracce più riuscite del disco, un dub elettronico intarsiato da campioni rumoristici. La strumentale ricca di delay va in loop fin da subito con la parte ritmica che ci manda in apnea.
È con November Is Gone che si ha il punto di contatto più forte con Danek: nei droni atmosferici possiamo sentire l’eco degli arpeggi del cantautore ceco, sebbene nascosta la traccia cela una ricerca di un’armonia più morbida ma con allo stesso tempo l’utilizzo di suoni viscerali e di una produzione fortemente cerebrale, caratteristica di questo progetto.
L’album non manca di momenti meno “pesanti” come nel caso della conclusiva Still Burning II: qui l’omaggio a Danek si sente eccome! Le chitarre campionate si sposano bene con le stringhe elettroniche che fanno da sfondo per la strumentale.
Sebbene il progetto Wabi Experience non aggiunge e non toglie niente al mondo dell’elettronica, quella più sperimentale e avanguardista, la ricerca di un sound crudo e asfissiante dà all’album un tocco particolare. La bravura di Federsel & Tarnovski va ricercata nella struttura del disco perché con queste sonorità sarebbe stato facile realizzare un lavoro stucchevole e stancante, cosa che non succede con Wabi Experience.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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