I mondi segreti di Walt McClements
Con un passato come fisarmonicista folk e indie rock, il compositore di Los Angeles Walt McClements fa il suo debutto nel mondo dell’ambient con A Hole in the Fence. Pubblicato per l’etichetta di Chicago American Dreams, l’album è stato realizzato utilizzando la fisarmonica per creare un mix di musica ambient, classica e drone, sfruttandone al massimo le potenziali microtonali.
A Hole In The Fencediscute il ruolo delle società subculturali trasmettendone la bellezza e la meraviglia attraverso l’esplorazione di sei mondi sonori segreti, con un mood che va dal sereno all’elettrizzante a seconda della traccia.
La prima porta si apre sul mondo di Beginning (still as ships), un brano luccicante nel quale la fisarmonica si trasforma in un drone sacro e altisonante. Un tappeto sonoro evocativo nel quale lo strumento principale del musicista americano si camuffa da sintetizzatore dalle linee morbide e fluttuanti.
Thresholds (through a hole in the fence) si costruisce lentamente a partire da un drone melodicomentre i tasti della fisarmonica che battono sulle ance compongono la parte ritmica della strumentale. Un avvolgente crescendo di dinamiche fino a immergere l’ascoltatore in un’atmosfera malinconica di chi sta intraprendendo un viaggio senza mai voltarsi indietro.
Naked (a showing of scars) pone i riflettori sulla fisarmonica nella sua veste più classica e meno sperimentale: un suono caldo forgiato assemblando linee sonore diverse che unite danno la sensazione di trovarci dinanzi ad una piccola orchestra.
Il viaggio termina con le note soavi di Rinse (repeat repeat), un lento ed emozionante brano che ricorda i suoni glaciali ed emozionali dei Sigur Ros.
A Hole in the Fence è un fitto intreccio di fili che collegano i mondi nascosti visitati da McClements, un diario segreto con le esperienze personali del Nostro affiancate dalla musica evocativa e ambientale che funge da colonna sonora. L’album giusto per trovare il proprio posto nell’universo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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