Wime, una grande famiglia
Wime è un progetto di David Veronesi, con Roberta Brighi, Elisa Lomazzi, Edoardo Sansonne, Giacomo De bona, Giulio Tosatti, Alessandro Borgini. L’11 ottobre segna la data di uscita di LoOser, il debut Ep pubblicato per Junkfish World.
Sei tracce anticipate dal singolo Come Along in cui il cantautorato incontra ritmi tribali e l’art-pop.
LoOser racconta la ricerca verso l’accettazione di sé stessi: un viaggio che passa attraverso la continua sfida tra milioni di sé frammentati in cui ciascuno di essi reclama il proprio spazio. Ogni brano è un’isola differente dove regnano sfumature e personaggi unici che in sei canzoni trovano l’oasi in cui poter esistere.
Ad aprire l’Ep ci pensa proprio il primo singolo: sonorità weird pop, un riff ipnotico e i campanacci della batteria che danno al pezzo un leggero gusto tribale. Il brano parla di sogni malinconici, di notti insonni, di quel qualcosa di diverso che sta per accadere, del desiderio di sentirsi accettati malgrado le fragilità.
Arrangiamenti pieni di elementi diversi che puntano ad avvolgere l’ascoltatore con la voce di David Veronesi calda e trascinante che si mischia bene all’insieme colorato e articolato (Mooon); vibrazioni positive e atmosfere surreali (Owl) con tanto di fischio e percussioni. Wime is a LOoser è il manifesto della band: il sunto di tutto quello che puoi trovare nell’Ep racchiuso in una canzone, dai ritmi in levare all’uso dei campanacci, a quel modo di usare la voce che ricorda Damon Albarn fino alle atmosfere allegre e spensierate che permeano l’Ep.
BU che chiude l’Ep è la cosa più strana e diversa di tutto il lavoro: voce in falsetto, elettronica sempre all’insegna del colore per una traccia che ricorda i Glass Animals e vagamente qualche synth alla Cosmo.
Il progetto Wime è fuori dagli schemi, difficili da collocare e questo è un bene perché ciò rende la musica di LoOser unica e personale, una libera espressione compositiva con tanta voglia di divertirsi che risulta coerente per tutta la durata dell’Ep.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti