Ignore Grief: le vite a metà degli Xiu Xiu
Si fa fatica ormai a stare dietro alle pubblicazioni annuali degli Xiu Xiu, fra dischi “canonici” e uscite a sorpresa: l’anno scorso abbiamo avuto l’esperimento di Torn Asunder, 43 minuti di harsh noise, e la versione strumentale di OH NO (2021), uno straniante connubio di duetti fra art pop e sperimentazioni varie.
Per entrare almeno in parte nelle intenzioni del nuovo Ignore Grief, in uscita il 3 marzo 2023 per Polyvinyl Records, è necessario tornare indietro fino a Girl With Basket of Fruit (2019), uno degli album che più di tutti poneva l’accento sulle sonorità post-industrial da sempre presenti, in modo più o meno accentuato, nella musica del duo.
Eppure non basta tenere a mente questa dimensione per comprendere pienamente un disco che viene presentato dal duo come “a metà”: il 50% dei brani è cantato da Angela Seo, l’altra parte da Jamie Stewart; metà dei brani vivono di disturbi death industrial, gli altri sono ispirati da respiri di classica; e, come tengono a precisare, il disco è “metà è reale e metà immaginario”.
Accompagnati in pianta stabile da David Kendrick alla batteria, è con queste premesse che si apre l’ennesimo capitolo paranoico e schizofrenico di un progetto che ha fatto di questi elementi la base tematica anche per questo disco, che racconta di personaggi dalla vita consumata e distrutta da droghe, prostituzione e abusi.
Così, già in apertura The Real Chaos Cha Cha Cha mette le cose in chiaro: l’apocalisse è vicina, Angela Seo declama le ultime volontà di un mondo frastornato da dissonanze noise e urla lancinanti. Esquerita, Little Richard recupera una dimensione neo-noir e tratteggia abilmente un ritratto ossessivo e disturbato, mentre il singolo Maybae Baeby è un omaggio all’industrial anni ’80.
La seconda parte, presentata come un’incursione nel mondo della classica, vive in realtà delle stesse ansie della prima, attenuando i deliri ed entrando nella modern classical solo di striscio. Non mancano, però, episodi di alta classe: su tutti spiccano Dracula Parrot, Moon Moth, una versione elettronica di Bela Lugosi’s Dead dei Bauhaus sia per tematica che per teatralità vocale, e soprattutto la chiusura affidata a For M, una marcia liturgica dall’alto tasso di claustrofobia.
Ignore Grief è, tanto per cambiare, l’ennesimo centro degli Xiu Xiu, che si riprendono alla grande dopo la deludente prova di OH NO. Certo, il rischio di incappare nell’intellettualismo c’è ancora ed effettivamente qualche brano risulta un po’ troppo cervellotico, ma stavolta il duo (trio per l’occasione) mette a segno un disco talmente stratificato e complesso da risultare estremamente compatto.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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