L’arte della lentezza e dell’evoluzione
Slowly Smantling è il nuovo album per il prolifico Yann Novak, il queer artist e compositore interdisciplinare di Los Angeles. Da sempre la sua arte si concentra sull’interesse della percezione attraverso l’uso del suono e della luce, Novak esplora come questi materiali immateriali possano agire da catalizzatori per focalizzare la nostra consapevolezza sulla nostra posizione attuale nello spazio e nel tempo.
È con questo intento che Slowly Smantling mette in discussione la comprensione dell’atmosfera come omogenea e statica. Riflettendo sulle sue esperienze formative da giovane queer in America centrale, Novak esplora l’idea di spazi acustici e sociali come zone di liberazione all’interno delle quali si forma uno spettro d’identità. Il compositore crea una serie di densi campi sonori che riflettono su come il passato può essere decodificato e utilizzato come dispositivo per contestualizzare il futuro.
Attraverso le cinque composizioni Novak ci fa fluttuare ricordandoci come nulla sia statico ma che ogni cosa è in continuo mutamento così come le nostre identità.
Novak fonda la sua musica su ritmi lenti, incentrati sulla sintesi digitale e analogica, attraverso questo processo di smantellamento del suono il compositore americano ha intrapreso un percorso di liberazione da se stesso e una reinterpretazione della proprio persona.
Il suo è un mondo ambient fatto di droni morbidi (All Things End, Sometimes in Fire) in grado di far pensare l’ascoltatore e mettere in discussione le proprie certezze con un focus che punta sull’ausilio della musica e delle immagini. L’atmosfera in cui ci immergiamo è sicuramente plumbea e tetra, costruita prendendo elementi dalla musiqueconcrète e dalla musica elettroacustica (We All Disappear), con le risonanze e i riverberi per creare profondità (The Methapor of Party). Non manca la sintesi di frammenti sonori (Again and Again Until We Feel Nothing) realizzata per far incontrare la ragione con la parte più emotiva della musica di Novak.
Slowly Smantling è un lavoro complesso, sopra la media, che fa riflettere e pensare.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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