Yann Tiersen: alla scoperta dell’isola di Ushant
A due anni di distanza da Portrait, Yann Tiersen ha pubblicato il suo dodicesimo album in studio, Kerber. Il nuovo Lp segna una svolta nella carriera dell’artista bretone: un album per pianoforte arricchito per la prima volta in trent’anni dall’uso dell’elettronica.
Kerber, che prende il nome da una cappella di un paesino sull’isola francese di Ushant dove abita il compositore, è stato realizzato nell’ultimo anno e mezzo partendo dalle parti per pianoforte per poi aggiungere successivamente gli elementi elettronici.
Rilasciato il 27 agosto 2021 da Mute, Kerber è un omaggio all’isola francese: ognuna delle sette tracce è legata a un luogo, descrivendolo attraverso la combinazione di pianoforte ed elettronica.
In apertura Kerlann parte con un pianoforte sospeso su un tappeto ambientale. Note malinconiche si susseguono creando un’imponente linea melodica cuore dell’isola di Kerber. A seguire Ar Maner Kozh è la prova di quanto le cose semplici siano sempre di grande effetto. Tiersen sovrappone suoni diversi per creare una trama densa ed eterea: l’inizio è un rimbombo di bassi smorzato dal suono soave del piano per un flusso sonoro che si muove affiancato dalle oscillazioni elettroniche. La terza traccia è uno dei momenti più caldi del disco, Kerdrall parte lenta fino a esplodere in un vortice d’euforia con le dita del francese che scorrono veloci sui tasti per creare un movimento centrale che difficilmente lascia indifferenti.
Si sale d’intensità con Ker al Loch, con la quinta traccia bisogna completamente abbandonarsi al flusso vivace del piano, lasciarsi cullare dalle dolci armonie che introducono la parte centrale nella quale l’elettronica diventa la protagonista. La dirompente forza narrativa degli arpeggiatori lentamente scema lasciando la scena finale al piano che dolcemente ci accompagna verso la conclusione del brano.
In chiusura si fa largo la meravigliosa melodia di Poull Bojer, l’unico brano che si arricchisce dell’aggiunta della parte ritmica che suonando più bassa rispetto al piano dà profondità alla composizione.
Kerber è un album che ci guida alla scoperta dell’isola di Ushant, un lavoro interessante che ci fa conoscere un nuovo lato della musica di Yann Tiersen.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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