Nel profondo dell’inverno,
ho finalmente imparato
che dentro di me c’è un’invincibile estate.
Ho citato uno dei versi più noti di Matsuo Bashō per illustrare il concetto di yūgen, che permea il suo lavoro. Yūgen (幽玄) è un termine giapponese che descrive una bellezza profonda e misteriosa, spesso utilizzato nell’estetica giapponese in ambiti come poesia, pittura e teatro Nō. Esprime una meraviglia e una profondità che vanno oltre la superficie delle cose, suscitando emozioni difficili da tradurre in parole.
Un concetto simile è esplorato nel progetto musicale Yūgen, frutto della collaborazione tra i due Damāvand, Alessandro Ciccarelli e Gianluca Ceccarini, e il trombettista giapponese Tetsuroh Konishi.
La musica del trio si addentra nei confini liminali dell’elettroacustica, combinando ottoni, strumenti a fiato, percussioni, synth e chitarre per creare un’esperienza sonora evocativa.
Pubblicato tramite Disasters By Choice, Yugen, l’album omonimo, nasce dalla sinergia delle tre personalità del progetto. Si tratta di un concept album composto da sei tracce che si susseguono senza soluzione di continuità.
Ai confini tra elettroacustica e sound art, Like fog and sun si presenta come una composizione totalizzante, costruita su flussi sonori essenziali e liberi di intrecciarsi. Le textures sonore sono scandite da rintocchi materici, mentre gemiti di fiati, registrazioni ambientali e percussioni metalliche fungono da pilastri portanti di un’architettura sonora profondamente stratificata.
In Disappear, il suono della tromba taglia in due la trama ambientale, composta da tintinnii metallici e basse frequenze assortite. Questo suono innesca un dialogo tra la chitarra pizzicata e i sussulti della tuba. La traccia è il frutto di una profonda esplorazione del rapporto tra vuoti e pieni, conducendo i vari elementi a un incontro/scontro che genera un paesaggio sonoro poetico e suggestivo.
In chiusura And they come down vede Milena Punzi Anfossi al violoncello arricchire l’album con una speciale ghost-track solista.
I sei ambienti sonori di Yūgen, caratterizzati da flussi narrativi ipnotici composti da stridori, battiti e melodie avvolgenti, ci trascinano in maniera inesorabile in un vortice desolante, guidati da una forza magnetica irresistibile.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.