Violent Flowers: il dream pop di Zoe Polanski
Adorabile Zoe
Sembra un vero e proprio ossimoro intitolare un album Violent Flowers, quasi come lo è comporre una musica sognante quando si proviene dalla tensione. Zoe Polanski è una cantante israeliana, giovane e talentuosa, cresciuta in una famiglia di musicisti che ha identificato fin da subito il suo rapporto con la musica con un mezzo di evasione dalla quotidianità.
Il 17 luglio 2020 esce il suo album Violent Flowers, scritto con il produttore di Tel Aviv Aviad Zinemanas, distribuito da Youngbloods. Zoe ama i suoni lo-fi, la cinematografia (che ha studiato a New York), le percussioni leggere e la vulnerabilità. Tutto questo amore e la molteplicità delle sue passioni si riversa nel suo lavoro che attraversa il dream-pop, l’ambient e la musica sperimentale elettronica. Una bella ricerca vive alla base della composizione del disco, di cui amanti e cultori della sperimentazione elogiano i tratti raffinati e soffusi, che includono la dimensione del sogno come variante fondamentale e luogo di non-appartenenza.
Dalla prima traccia omonima del disco si percepisce una sorta d’immobilità, uno stato di quiete, restano sospesi in una dimensione soft/psycho brani come Pharaoh’s Island o Ya’ar Bein Olamost (Forest Between Worlds) o ancora Slopes. Closer richiama ambientazioni quasi nord-europee, in cui elegante si muove la voce di Zoe, particolarmente affascinante che avvolge il brano attorno ad essa. Senza dubbio la voce della nostra protagonista spicca come elemento portante dell’album che non avrebbe lo stesso impatto spirituale senza la presenza di tale peculiarità tonale ed interpretativa.
In definitiva Violent Flowers sboccia continuamente con la giusta irrequietezza che rende un lavoro interessante, oltre che tecnicamente ben strutturato. Un disco che ho ascoltato al mare e che mi ha trascinato alla deriva, su sponde desolate dove è possibile vivere ogni avventura. Ecco il sogno che ci regala Zoe Polanski.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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